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sabato 19 marzo 2011

Seconda Domenica di Quaresima

La Trasfigurazione

II domenica di Quaresima


Mt 17,1-9
La Parola del Signore
…è ascoltata
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».


Prima attività
In dieci minuti scrivi il maggior numero di gesti o parole che esprimono un “grazie”. Cioè: immagina di trovarti in situazioni in cui ti viene da dire “grazie”; non potendo usare questa parola che cosa dici o fai al suo posto?








Seconda attività:
Prova a trasfigurare queste situazioni…

Situazione 1
Tornate in classe dopo la ricreazione…
la compagna più “sfigata” è stata vittima di un brutto scherzo fatto da alcuni tuoi amici (durante la pausa le hanno imbrattato lo zaino di tempera), e ora sta piangendo disperata.
Tu sai chi è stato.
Come puoi “trasfigurare” questa situazione?


Situazione 2
E’ venerdì… come ogni settimana sei costretto/a ad andare a catechismo…
Non ne hai proprio voglia… inoltre la catechista oggi è “insfangabile”…
Come puoi “trasfigurare” questa situazione?

Situazione 3
Sei con il tuo gruppettino di amici e ti accorgi che insieme state parlando male di un amico/a che oggi non è potuto uscire con voi.
Ti piace questo?
Come puoi “trasfigurare” questa situazione?


Impariamo a fare le cose difficili…

E' difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini,
imparate a fare
le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.

Da “Lettera ai bambini”
di Gianni Rodari

Se…
Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo però nel giusto conto i dubbi;
Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essere calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all’odio senza tuttavia sembrare troppo buono né parlare troppo da saggio;
Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola da ingenui; o guardare le cose, per le quali hai dato una vita, distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai fare un’unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa e croce e perdere e ricominciare di nuovo dall’inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c’è più nulla tranne la volontà che dice loro: "Resistete!";
Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale;
Se non possono ferirti né nemici né gli amici troppo premurosi;
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo; Se riesci a riempire l’inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa; tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!

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